toh! qualcuno che una volta chiama la cocaina con il suo nome: antidepressivo. a parte i ragazzini che lo fanno per trasgredire (e si tirano l'intonaco), molti dei dipendenti da cocaina la usano come psicofarmaco. la cocaina -se di cocaina si tratta -non produce nessun particolare effetto su chi non soffre di alcuna patologia mentale, del tipo ansie o depressioni. alle persone che invece ne soffrono, se usata in modiche quantità, le riporta allo stato di normale benessere. la coca è un potente analgesico mentale che, come tutti gli analgesici, non rimuove la causa del dolore: spesso anzi impedisce di trovarla. se non senti dolore, non c'è problema. il dolore è un campanello di allarme, un segnale prezioso che ci invia il corpo, e che faremmo bene ad ascoltare.
ad ogni modo, non credo che esistano studi scientifici al riguardo, visto che il proibizionismo falsa ogni cosa, ma non mi meraviglierei se si dimostrasse che la coca, magari la foglia piuttosto che la polvere, è meno dannosa per l'organismo degli psicofarmaci attualmente in commercio. quello degli psicofarmaci è il business del secolo per le case farmaceutiche, e quello della cocaina è il business del secolo per le mafie. in ogni caso ci guadagnano le banche.
morgan, nell'intervista, dice anche di riuscire benissimo a tenere sotto controllo la coca, facendone un uso medico, moderato e razionale. molti dei tiratori cronici fanno lo stesso: persone che non vengono generalmente associate con la sostanza. non certo ragazzini ma professionisti: avvocati, politici, professori o dentisti... soprattutto dentisti!
martedì 2 febbraio 2010
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