volevo solo segnalare un bell'articolo pubblicato dal quotidiano la repubblica in data 30 dicembre 2009 a firma di adriano prosperi. ho provato a cercalo in rete ma non ci sono riuscito, spero che siate più bravi di me. comunque, nell'articolo lo storico lamenta la poca memoria della gente che sembra non ricordare chi fossero i terroristi nel passato recente e remoto, allorché casca nel luogo comune per cui qualcuno che si fa saltare in aria deve necessariamente essere un povero e miserabile.
prendendo spunto dall'ultimo fallito attentato sul volo 253 della northwest airlines messo in atto da umar farouk, il giovane nigeriano procedente da famiglia ricca e liberale, prosperi segnala il comune substrato di malessere psicologico ed esistenziale degli attentatori di tutte le ere -ne cita addirittura alcuni del '500 - ma di una sola età, appunto la giovinezza.
in alcuni messaggi che il washington post ha rintracciato su diversi forum online, il giovane attentatore nigeriano confessa la propria solitudine e senso di smarrimento. allora umar -come tanti prima di lui -per sfuggire alla depressione e dare un senso alla propria vita, abbraccia la causa dei 'veri amici' mussulmani incontrati in egitto e in yemen. e decide di farsi saltare in aria... in compagnia.
giovedì 31 dicembre 2009
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