mercoledì 17 giugno 2009
Vecchiaia bruciata
Sempre per quanto riguarda l'uso medico delle droghe -di certo non il mio favorito. All'entrare gli uomini nella terza e ultima parte della vita, Avicenna li invitava ad acquisire il saggio abito dell'oppio. Ideale per alleviare tutti quegli acciacchi di carattere fisico e piscologico che caratterizzano la vecchiaia e renderla cosí più serena e allegra. Infatti, per quanto riguarda la forte dipendenza che crea l'oppio, tale inconveniente viene a mancare potendone fare, a dire di Avicenna, un uso moderato e intelligente per l'arco di almeno vent'anni. Iniziare ai settanta è già abbastanza ottimistico.
Mia nonna teneva sotto la poltrona, dove passò seduta gli ultimi dieci anni della sua vita, un'intera farmacia. Fino alla sua morte all'età di 97 anni si prendeva diverse pastiglie al giorno, tutti i giorni, per almeno una ventina d'anni. Un po' di voltaren per le ginocchia, qualcos'altro per i problemi d'intestino, a giorni alterni una gocetta di valium per distendere i nervi. Occasionalmente mia zia (sua figlia) la premiava con un sonnifero, perché altrimenti mia nonna si passava la nottata a fissare il soffitto. Ma solo in rare occasioni, anche se lei lo richiedeva a gran voce, le concedeva mia zia il sonno degli dei, perché il medico aveva detto che i sonniferi danno dipendenza. "Che vuoi che me ne frega della dipendenza! Io voglio dormire.", protestava mia nonna. L'aveva capito pure lei.
Se andavi a guardare la posologia di tutto quel ben di dio che teneva sotto la poltrona, erano tutti praticamente derivati della morfina. Soltanto confezionati dalle case farmaceutiche e pagati dalla sanità pubblica. Per scherzare a volte le proponevo se sarebbe stata disposta a farsi una fumatina d'oppio e lei ne era entusiasta.
A me da anziano piacerebbe vivere in una casa in collina con un piccolo orto dove coltivare con cura pomodori, zucchine, marijuana e oppio. Poi rientrare in casa e accendere la mia connessione internet super-veloce alimentata dall'elettricità che estraggo da un buco che scende per chilometri sotto terra. Dopo aver gettato un ciocco di legno sul fuoco, chiamerei qualcuno dei miei nipoti sparsi per il mondo che apparirebbe sotto forma di ologramma al centro della stanza. E il tutto da sballato!
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