mercoledì 11 marzo 2009

La geometria della speranza


Chesterton diceva che quanto più la situazione è disperata tanto più dobbiamo sperare. E la metteva come la più alta prova di capacità del cristiano. La speranza io la troverei nella natura del paradosso, che non ti permette di vedere la via d'uscita finché questa non si è data. Benché fosse lì a due passi, molto più vicina di quanto ci si aspettava. La realtà è estremamente paradossale. Questa è la sua logica, il suo discorso. Fossimo capaci di sviluppare un pensiero altrettanto paradossale, che tenesse conto di questa logica, a prima vista imperscrutabile, tutto ci apparirebbe di colpo più chiaro, evidente. Cristallino.

Pensiamo per esempio al concetto di massa critica, che in sostanza coincide con ciò che Malcom Gladwell definisce come tipping point (azzardo una traduzione: punto di ribaltamento). Comprendere quest'idea potrebbe venirci in aiuto, nel nostro esercizio di speranza. In sostanza si basa sulla natura della progressione geometrica, che è fortemente controintuitiva, ma incredibilmente funziona. Un po' come il passaparola. Io svelo un segreto a due amici, che a loro volta lo confidano ad altri due rispettivamente, e nel giro di pochi passaggi il mio segreto è sulla bocca di tutti. Nella progressione gemetrica, inoltre, una piccola variazione al principio, produce cambiamenti enormi alla fine della catena. Ipotizziamo che io sia cosí idiota da confidare il mio segreto non più a due amici ma a quattro, e che ciascuno di loro facesse lo stesso a sua volta. In breve il mio segreto finirebbe in diretta nazionale sul TG1 delle 20. Pare che il numero efficace per sputtanarsi sia il sei.

Quindi la mia speranza sta in ciò: che ancora siamo al di sotto del tipping point, ma che una volta raggiunto s'innescherà un processo irreversibile che travolgerà tutti. E allora l'altra faccia del paradosso, quella salvifica, si svelerà al nostro limitato intelletto.

In fondo è già successo. Anzi è sempre andata cosí. Eppure ogni volta torniamo a disperarci come fosse la prima.

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