lunedì 23 febbraio 2009

Solo voy con mi pena...



Non mi meraviglierei se un giorno si venisse a scoprire che gli sbarchi di clandestini sulle coste italiane li organizza proprio la Lega, in combutta con le mafie algerine, marocchine o direttamente con Gheddafi.

Nell'America schiavista del 1800 erano gli stessi negrieri a istigare la popolazione locale contro i negri che loro stessi avevano portato. Come! Prima li porti e poi li vuoi cacciar fuori? Se non li portavi affatto, facevi prima. Ma forse non era poi vero che non li volessero, altrimenti chi ci andava a lavorare nei campi di cotone? Li volevano, ma alle loro condizioni: come schiavi. Guai a concedere diritti!

Un po' come adesso, dove il clandestino fuori-legge è costretto a lavorare sotto prezzo; pressoché uno schiavo. Chi ci quadagna sono i negrieri di oggi, come quelli di allora. L'unica soluzione, la più rapida ed efficace, visto l'impossibilità tecnica di metterli dentro (le carceri sono piene) o di rimpatriarli (costerebbe troppo né si conosce il paese d'origine) sarebbe forse quella di dare, da subito, a tutti i clandestini presenti sul territorio nazionale, gli stessi diritti (e doveri) di un italiano. Allora vedrai che non toglierebbero più lavoro a nessuno, fosse questo il caso: appunto perché esigerebbero uno stipendio pari a quello di ogni altro cittadino. Se tutti avessero gli stessi diritti non ci sarebbero squilibri di prezzo sul mercato del lavoro: è una legge dell'economia. Nessuno toglierebbe niente a nessuno. Se l'immigrazione venisse legalizzata (come la droga) non ci sarebbero trafficanti. Chi toglie lavoro agli italiani non sono gli immigrati clandestini, ma i leghisti e quegli industriali del nord-est di cui essi difendono gli interessi.

Le fabbriche del nord-est come i campi di cotone.

I leghisti, negrieri.

Il populismo di sempre.

CLANDESTINI CITTADINI SUBITO!

mercoledì 18 febbraio 2009

IF in italiano

Su richiesta, vi propongo questa traduzione (una delle migliori in cui mi è capitato di imbattermi) del poema If di Rudyard Kipling, magistralmente recitato da me -original version -5 post fa.

giovedì 12 febbraio 2009

La simpatia degli italiani



Allora la simpatia, nel senso greco, ha anche a che fare con la giustizia. In quanto capace di cogliere i sentimenti dell'altro, il simpatico vorrà essere giusto. Di una giustizia umana. Una riflessione che mi colpisce, la fa Hannah Arendt nel suo imprescindibile saggio sul processo a Eichmann. Due in particolare, dice l'autrice, furono le nazioni nelle quali gli ebrei perseguitati trovarono asilo: la Danimarca e l'Italia. Nel primo caso fu il re che, con uno scatto d'orgoglio, si rifiutò di applicare le leggi razziali imposte dall'occupazione nazista. In piena guerra mondiale, Hitler lasciò correre, ordinando ai suoi gerarchi di rimandare la questione a conflitto terminato. Nel caso dell'Italia invece, Mussolini dovette formalmente applicarle (per accontentare il suo alleato), ma stabilendo allo stesso tempo che se l'ebreo fosse stato iscritto al partito fascista, nulla in sostanza gli sarebbe successo (per non urtare troppo la sensibilità del suo popolo). Al giudicare quale dei due atteggiamenti, se la coerenza danese o il raggiro all'italiana, sia da prediligere, secondo la Arendt -a sorpresa -è il nostro. Benché recente come stato-nazione, scrive, l'Italia è il miscuglio di genti innumerevoli e diverse che si sono riversate sulla penisola dando vita a una civiltà antichissima e profonda. Nonostante le leggi razziali, molti furono gli ebrei che dalla Germania fuggirono verso l'Italia, trovando asilo fra la popolazione. Nel corso dei secoli, gli italiani avevano sviluppato una specie di senso innato della giustizia (per cosí chiamarlo) che li portava anche a poter prescindere dalle leggi scritte -non solo quelle razziali. Insomma gli italiani, nel senso greco del termine, sono un popolo simpatico.

Cosí almeno ci vede Hannah Arendt nel 1963. Al leggere quel giudizio benevolo, per una volta mi sento fiero di essere italiano. I danesi possono vantarsi di aver affrontato Hitler apertamente, ma non lo avevano fatto per gli ebrei perseguitati, in primo luogo lo avevano fatto per se stessi, per orgoglio proprio. Mentre dietro le pagliacciate e la buffoneria italiana si nasconde saggezza, compassione e umanità. I napoletani, per esempio. Magari non sono capaci di farti una coda per il pane, ma mai ti metterebbero in coda delle persone per la camera a gas.

Mi pare proprio di sentirmelo dentro quell'innato senso di giustizia, di avercelo nei geni. Poi metto giù il libro e accendo la televisione; ed è quando mi chiedo dove diavolo è andata a finire la simpatia degli italiani. Che la televisione sia piú forte della genetica?

mercoledì 4 febbraio 2009

TAO 1º



È vero che ci sono le cose esterne

ma ciò che piú conta succede all'interno.

Attieniti a ciò che è essenziale;

afferrati a ciò che è semplice;

liberati dall'egocentrismo;

controlla i desideri.

domenica 1 febbraio 2009

Skaters a Kabul

Due anni fa Oliver Percovich, ex professionista australiano di skateboard, si e' trasferito in Afghanistan per seguire la fidanzata impegnata in un progetto di ricostruzione.
Fra le strade e le macerie di Kabul ha iniziato a insegnare la tecnica dello skate ai bambini, disabituati allo sport e al divertimento da anni di guerra.
L'iniziativa ha riscosso immediato successo, attualmente le lezioni si svolgono all'aperto ma entro primavera Oliver riuscira' ad aprire la prima scuola di skateboard dell'Afghanistan.
Grazie alla struttura sara' possibile effettuare anche corsi di inglese, matematica e informatica, il tutto rivolto ai bambini.
Lo skate puo' essere praticato da maschi e femmine senza discriminazione.
Per maggiori informazioni http://skateistan.org/
(Fonte: corriere.it)