venerdì 18 settembre 2009

L'oro talebano


Finalmente anche Saviano tira fuori un tema estremamente scomodo. Dove prendono i talebani tanti soldi per comprare armi, chili di tritolo e uomini disposti a usarli per far esplodere gli "indistruttibili" corrazzati italiani? QUI l'articolo.

La stagione delle stragi viene e va...


Da questo articolo di Repubblica viene fuori che Nicola Mancino è stato l'unico uomo politico che ha denunciato lo svolgersi della trattativa tra stato e Mafia tra il '92 e il '95. Ma, ovviamente, Mancino si sarebbe rifutato di prendervi parte. Nell'articolo passa quasi per un eroe. Un uomo delle istituzioni. Quello che non si ricorda di aver incontrato Paolo Borsellino pochi giorni prima che lo facessero saltare in aria e verso cui invece punta il dito il fratello del giudice ammazzato, Salvatore -Mancino era allora ministro degli interni. E anche Violante nell'articolo passa per semisanto, perché si rifiutò di incontrare Vito Ciancimino in forma "privata" come gli propose al tempo il generale Mori che invece dichiara di aver avvisato Violante proprio in quanto, al tempo, presidente della commissione antimafia.

Lasciatemi dipingere questo scenario. Andrà a finire che accuseranno di aver tramato e ordinato le stragi e magari di aver pure messo le bombe a una sola persona: Berlusconi.

Berlusconi con la sua occupazione dello spazio televisivo, i suoi vergognosi ingressi milionari di Mediaset di cui paga solo 1% allo stato che gli concede le frequenze, è forse cosí diverso da quella che fu la DC? Non occupavano anche loro la RAI? Non passava prevalentemente il loro messaggio sulla TV pubblica? Ad Agnelli non arrivavano ingenti aiuti statali senza che noi si sapesse niente e senza che poi la FIAT ripagasse lo stato, magari neppure l'1%, sui propri guadagni? Ora Casini tira fuori i denti perché sa che Berlusconi ha perso l'appoggio politico della mafia, che si accinge a traghettare i voti dell'isola all'UDC. E Fini ci riprova quando vede il nemico-amico traballare. Il classico vigliacco che non ha i coglioni e passa da duro perché attacca quando l'altro è già mezzo andato. Insomma, il fascista da manuale. D'Alema che sta sempre lì a confabulare, certo della propria superiorità intellettuale, pronto a creare una grande alleanza di centro. Tutti con l'intenzione di far fuori Berlusconi imputandogli tutto e di più, magari garantendogli una via di fuga all'estero, come a Craxi. Basta che se ne stia zitto.

C'è da sperare allora che Berlusconi reagisca. Che il suo ego anche questa volta lo porti a combattere pur di non finire umiliato come un Gaucci qualsiasi. E che, reagendo, si porti dietro e dentro tutti quanti, facendo collassare questo sistema marcio in cui Mafia e stato hanno sempre coabitato in un patto segreto che risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Cosí fosse, Berlusconi avrebbe finalmente fatto qualcosa per il paese!

lunedì 14 settembre 2009

L'evoluzione del homo italicus



(FONTE: zucconi.blogautore.repubblica.it)

venerdì 11 settembre 2009

Teoria della dissonanza cognitiva


Secondo la teoria della "cognitive dissonance", molti dei nostri malesseri derivano da un costante conflitto interiore che consuma grandi quantità di energie. Essendo il conflitto quasi sempre inconscio ci sentiamo stanchi senza sapere perché, e senza che ci sembri di aver fatto granché.

In realtà non abbiamo smesso per un secondo di usare l'organo che consuma l'80% dell'energia dell'organismo. Intendo il cervello.

Una dissonanza cognitiva (o conflitto interiore) è tanto più debilitante quanto più ha a che fare con la "self-image", l'idea che abbiamo di noi stessi. È evidente. Perché amiamo l'idea che ci siamo fatti di noi stessi più di noi stessi. E soprattutto, amiamo l'idea che ci siamo fatti di noi stessi più della felicità.

Nel momento in cui riusciamo a risolvere il conflitto interiore, rilasciamo la tensione nervosa accumulata e sentiamo come un nodo sciogliersi mentre un profondo sollievo inonda l'organismo.

Ma il più delle volte ciò non avviene, perché sciogliere il nodo comporta la rinuncia alla self-image. Preferiamo finire strozzati piuttosto che deludere l'ego. Da ciò deriva un fenomeno curiossisimo ma comprensibile alla luce di questa teoria, elaborata da un certo Festinger. Nel 1950, Festinger vuole capire perché i membri di una setta, convinti che la Terra sarebbe stata distrutta il 21 dicembre dello stesso anno mentre loro sarebbero stati salvati dagli alieni, nel momento in cui il fatto non si verficò, il culto per le credenze della setta non diminuì affatto, al contrario aumentò. Benché i fatti smentissero le teorie (nessun ometto verde si era presentato alla porta della congregazione e il mondo era ancora tutto lì), i membri della setta divennero ancora più devoti e fanatici. Perché?

Perché, secondo Festinger, la dissonanza della convinzione inconscia di essere stati cosí stupidi era talmente grande e minacciosa per la self-image che, al posto di rivedere le loro credenze per farle coincidere con i fatti, rivisitarono i fatti per salvare le credenze: grazie alla devozione della setta, gli alieni non avevano salvato loro ma il mondo intero.

C'è poco da ridere. Tutti noi ogni giorno compiamo acrobazie logiche di questo tipo pur di non ammettere che si è fatta una cazzata. In Italia oggi, ad esempio, più Berlusconi si dimostra per quello che è (un ometto verde), più i sondaggi di gradimento in suo favore crescono. Perché?

martedì 8 settembre 2009

Tanto so' soldi nostri


WASHINGTON - Ha un valore di 460 mila dollari il volume dalla copertina in marmo donato dal premier Silvio Berlusconi al collega canadese Stephen Harper e a tutti i leader del G8 all'Aquila, secondo gli esperti citati dal quotidiano Toronto Star. Il libro su Antonio Canova, con copertina in marmo di Carrara e dal peso di 25 chili, era stato regalato ai leader dei paesi partecipanti al vertice. Il volume è stato prodotto in un numero limitatissimo di esemplari e al Canada è toccata la copia numero uno.

Tuttavia il premier canadese non potrà tenere per sé il prezioso presente: la legge federale proibisce ai politici di accettare doni del valore superiore ai mille dollari. Il libro, di proprietà del governo, finirà quindi in un museo.

Il 10 luglio scorso, durante la consegna dei doni avvenuta all'Aquila, il primo ministro canadese aveva dichiarato: "Berlusconi è in gran forma, ma fa regali esagerati". Harper aveva aggiunto: "L'unico problema che ho avuto con Berlusconi sono i regali che mi ha fatto, abbastanza per mettermi in seria difficoltà con la Commissione etica, per questo sto assicurandomi di averli registrati tutti''.

Proprio la commissione etica canadese stabilisce, nel Conflict of Interests Act, norme molto severe per i regali alle autorità pubbliche. I regali con valore superiore ai mille dollari diventano proprietà del governo.

L'opinione pubblica canadese si era mostrata stupita dai costosi doni di Berlusconi. Non solo perché il tema del G8 era la recessione economica, ma anche perché la riunione dei grandi del mondo si svolgeva all'Aquila, devastata pochi mesi prima dal terremoto.

(Fonte: repubblica.it)